senza titolo
HANNO POSIZIONI STRANE, SCOMPOSTE COSÌ INNATURALI. PER QUESTO DANNO FASTIDIO COSÌ A NOI CHE CI CHIAMIAMO I VIVI.
HANNO POSIZIONI STRANE, SCOMPOSTE COSÌ INNATURALI. PER QUESTO DANNO FASTIDIO COSÌ A NOI CHE CI CHIAMIAMO I VIVI.
TI RACCONTO UN PO’ DI ME, DELLA MIA INDOLE NON-AVVENTUROSA DEGLI ALTI E BASSI, DEL MIO ESSERE STRONZO. COSÌ NON
UN PO’ DI LORCA PRIMA DI DORMIRE PER AIUTARE I CALIENTI SOGNI. O ALIMENTARE TIEPIDE LACRIME.
LIRICA SERA MI SENTIVO BRUTTO LIRICA SERA TU TRASFORMI IN POESIA ANCHE IL PUGNALE INSANGUINATO LIRICA SERA CERTO OGNI AZIONE
VORREI AVERE TANTI FIORI DA LANCIARTI ADDOSSO VORREI AMARTI UN PO’ DI PIÙ MA DI PIÙ NON POSSO
EMANARE FLUTTUARE NON MI SEMBRAVA AFFATTO DI CAMMINARE LA FINE DEI MIEI PROBLEMI I PROBLEMI DELLA MIA FINE HO MESSO
MI PIACCIONO MOLTO LE NOCI, ROMPERE IL GUSCIO SENZA ROMPERE IL RESTO E IL DENTRO CHE SEMBRA UN CERVELLO E
IO AMO LO SQUILIBRIO E VIVO NEL SOFFIO CALDO DELLA POESIA SPERO CHE VOI COMPRENDIATE O ANDIATE A FARVI FOTTERE,
MI PIACEVA STARE LÌ A PARLARE DI NIENTE. I LEGGERISSIMI DISCORSI COSÌ IMPORTANTI MI PIACEVA STARE LÌ C’ERI TU E
DALL’ALTO DEL SUO PIEDISTALLO IL POETA NON È ALTRO CHE UN POSTINO CONSEGNA BUSTE DI CUI NON CONOSCE I CONTENUTI