NON DIRE UNA PAROLA
nella musica docile
nella sera che era dolce
nella birra nei chicchi di caffè
in cinquecentomila pensieri di te
in paranoia ma non dirlo a nessuno
negli alberi ornati di nude gocce
in scheletrici artigli che tengono il cielo
in insopportabili giorni di me senza te
in sere che farneticavano
in questo punto dove il vento è turbine
in angoli remoti in cui dirti “ti amo”
in carcasse di automobili con ruote a terra
in bicicletta su strade sterrate
nelle foglie secche tuo unico vestito
nel manto grigio di novembre
in “vienimi a prendere ne ho bisogno”
in “quando ti rivedo”
negli attici in cui tu scorri
in sonno agitato con brutti sogni
in auto nella pioggia
in stazione con voci campionate
nelle tasche tue calde
in mani che si intrecciano
in alto a sfiorare cielo-miele
nelle tue gambe lunghe fino a terra
in autobus silenti e arancioni
in estasi o in agonia ad est
in trappola nei tuoi capelli
in profumo anelante delle tue labbra
in panico per le vie del centro
non dire una parola