Pablo, un grande amico con cui sono cresciuto.
Un ragazzo molto intelligente, curioso, con una gran fame di sapere, spiritoso e interessante ma anche impaziente direi.
I Dylan Dog non riuscivano mai ad uscire dall’edicola che li stava già leggendo ed erano già finiti ancor prima che arrivassimo a casa.
Leggeva molto ed era solito disegnare e scrivere pensieri e idee su dei diari che all’occorrenza utilizzava per le sue canzoni o poesie.
Parlando di testi di canzoni ricordo una sera quando guardando il campanile illuminato di Vestone immaginammo, grazie a dei giochi d’ombra e qualche birretta di troppo, un essere incappucciato seduto ad una scrivania e al suo fianco la morte con una grossa falce.
Qualche giorno dopo, quando mi lesse il testo di “DANZARE”, canzone ispirata all’evento, mi vergognai di dirgli che io avevo scritto “THE TOWER” (che poi suonai con gli OBIEZIONE).
Un testo estremamente limitato e banale a differenza del suo molto più elaborato.
In tutta sincerità ho sempre rimpianto di non avere accettato, per timidezza e paura di non essere all’altezza, la proposta che mi fece Pablo a sedici anni di formare un gruppo musicale, sapendo che avevo comprato una batteria.
Sicuramente mi avrebbe aiutato e stimolato molto collaborare col suo fare geniale.
Una delle cose che adoravo era andare nella sua stanzina ad ascoltare musica dove per ore si susseguivano svariati generi musicali, dalla classica al metal estremo, perché Pablo ascoltava tutto e aveva veramente molto materiale musicale.
Diciamo pure che spendeva tutti i suoi soldi in libri e musica.
Nonostante ai tempi fossimo dei ragazzini lui era già un attento ascoltatore.
Valutava non solo l’insieme ma analizzava anche i singoli strumenti e quando uno catturava il suo interesse, prendeva subito la custodia della cassetta, CD, o vinile che fosse per vedere chi aveva registrato quello strumento in quel determinato pezzo.
Molti sono i ricordi legati a quella stanzina ad esempio quando Pablo mi fece ascoltare la registrazione di
“HAGAKURE” dei BAMBINI DELL’ASILO.
Io ero seduto su una poltrona e lui dietro di me in piedi.
Dopo alcuni pezzi mi chiese “cosa ne pensi?”
Vedendo che non rispondevo si mise al mio fianco e guardandomi disse “son contento che ti piaccia”
Stavo piangendo dall’emozione!!!
Le canzoni le avevo già sentite alle loro prove, di sotto in garage, ma sentirle uscire da quell’impianto stereo dove solitamente ascoltavamo i gruppi famosi mi fece capire che quello che era partito come un divertente e rumoroso passatempo, si era trasformato in un interessantissimo progetto musicale che avrebbe regalato grandi soddisfazioni ai B.D.A.
Ci sarebbe ancora molto da raccontare, tipo le avventure sulla neve con lo slittino, tipo le sfide con le figurine, tipo le lunghe pokerate, tipo il
“BEACH BUM FESTIVAL DEI BOLETARE” con FIORI DI MARTE, TERZO MILLENIO e BAMBINI DELL’ASILO, tipo…
Non è facile sintetizzare anni di ricordi.
È stata una fortuna conoscerlo ed è sempre un piacere ricordarlo.

Straolzini Fabio (Bicescky)